IL RETTORE
  Visto   lo  statuto   dell'Universita'  degli   studi  dell'Aquila,
approvato  con decreto  del  Presidente della  Repubblica 27  ottobre
1983, n. 837, e successive modificazioni ed integrazioni;
  Visto  il  testo  unico   delle  leggi  sull'istruzione  superiore,
approvato con regio decreto 31 agosto 1933, n. 1592;
  Visto  il regio  decreto 30  settembre  1938 n.  1652 e  successive
modificazioni;
  Vista la legge 9 maggio 1989, n. 168;
  Vista la legge 19 novembre 1990 n. 341 e successive modificazioni;
  Visto il  decreto rettorale  del 22  aprile 1996,  pubblicato nella
Gazzetta Ufficiale n.  104 del 6 maggio 1996,  relativo alla facolta'
di ingegneria;
  Vista la nota ministeriale n. 2402  del 31 ottobre 1996 nella quale
viene  conferita  all'Universita'  la  possibilita'  di  sperimentare
articolazione dei corsi e piani di studi autonomi;
  Vista la nota di indirizzo del Ministero del 16 giugno 1998;
  Vista  la  nota  del  4  giugno 1998  protocollo  n.  003552  della
Commissione europea  - DGXV, con  cui si comunica il  parere positivo
sulle proposte di  modifica statutaria delle Universita'  di Roma "La
Sapienza",  L'Aquila  e  Pavia,  in quanto  conformi  alla  direttiva
85/384/CEE;
  Considerato che nella  suddetta nota si rileva la  necessita' di un
tempestivo  invio dei  decreti rettorali  (pubblicati nella  Gazzetta
Ufficiale  della Repubblica  italiana)  delle  tre Universita'  sopra
citate, affinche' possano essere  pubblicati nella Gazzetta ufficiale
delle  Comunita' europee,  ai sensi  dell'art. 7,  paragrafo 2  della
direttiva 85/384/CEE;
  Visto  l'articolo 10  dello statuto  di autonomia  dell'Universita'
degli studi di L'Aquila emanato con  decreto rettorale 196 - 0072 del
30 dicembre 1996;
  Considerato   che  nelle   more  dell'emanazione   del  regolamento
didattico di ateneo le modifiche relative all'ordinamento degli studi
dei corsi di  laurea, di diploma, delle scuole  di specializzazione e
dirette a fini speciali vengono  operate sul vecchio statuto, emanato
ai sensi dell'art.  17 del sopracitato testo unico,  ed approvato con
decreto del  Presidente della  Repubblica 27 ottobre  1983, n.  837 e
successive modificazioni ed integrazioni.
  Vista  la  proposta  di  modifica  dello  statuto  formulata  dalle
autorita' accademiche di questa Universita' (consiglio della facolta'
di ingegneria  del 14  luglio 1998; Senato  accademico del  16 luglio
1998; consiglio di amministrazione del 21 luglio 1998);
                              Decreta:
  Lo statuto  dell'Universita' degli  studi di L'Aquila,  approvato e
modificato con i  decreti indicati nelle premesse  e, in particolare,
con  il  decreto  rettorale  del  22 aprile  1996,  e'  modificato  e
integrato, in base alle prescrizione UE, come segue:
  negli articoli 54, 55 e 56, nella parte relativa al corso di laurea
in ingegneria edile della facolta' di ingegneria, la dizione corso di
laurea in ingegneria  edile viene sostituita con la  dizione corso di
laurea in ingegneria edile - architettura;
  viene  abrogato  il  secondo  comma  dell'articolo  68,  contenente
l'elenco,  articolato per  settori  scientifico- disciplinari,  degli
insegnamenti impartiti nel corso di laurea in ingegneria edile;
  l'articolo  60, relativo  al corso  di laurea  in ingegneria  edile
della  facolta'   di  ingegneria,  e'  modificato   come  di  seguito
specificato;
  le disposizioni  che riguardano  il corso  di laurea  in ingegneria
edile - architettura ne regolano  in toto l'ordinamento e prevalgono,
limitatamente  al   corso  di  laurea  stesso,   su  quelle  generali
riguardanti la facolta'.
                              Art. 60.
          Corso di laurea in ingegneria edile - architettura
 1. (Obiettivi del corso di laurea).
  1.1. Il  corso di laurea in  ingegneria edile - architettura  ha un
ordinamento specificamente  strutturato nel rispetto  della direttiva
85/384/CEE  concernente i  diplomi, certificati  ed altri  titoli che
danno    accesso,   nella    UE,   alle    attivita'   del    settore
dell'architettura.
  1.2.  Al  compimento degli  studi  viene  conseguito il  titolo  di
dottore in ingegneria edile - architettura.
  1.3.  Il corso  di laurea  e'  articolato in  tre orientamenti  per
consentire agli studenti  di scegliere l'ambito in  cui sviluppare la
tesi di laurea.
  1.4. In  base al presente statuto  il consiglio di corso  di laurea
predispone  per  ogni  anno   accademico  il  manifesto  degli  studi
indicando  gli insegnamenti  e i  laboratori progettuali  obbligatori
(vedi tabella  B), nonche' le  materie opzionali di  orientamento per
sviluppare  la  tesi   di  laurea  dando  allo   studente,  per  ogni
orientamento, alternative  sia per il  28 che  per il 29  esame (vedi
tabella C).
  1.5. Obiettivo del  corso di studio e' quello di  creare una figura
professionale  che alla  specifica  capacita'  progettuale a  livello
architettonico e urbanistico accompagni la padronanza degli strumenti
relativi  alla fattibilita'  costruttiva  dell'opera  ideata, fino  a
poterne  seguire  con  competenza  la corretta  esecuzione  sotto  il
profilo estetico, funzionale e  tecnicoeconomico. Si attua, pertanto,
una integrazione in senso qualitativo della formazione storicocritica
con  quella  scientifica,  secondo  una  impostazione  didattica  che
concepisce la progettazione come processo di sintesi, per conferire a
tale figura professionale  pieno titolo per operare,  anche a livello
europeo, nel campo della progettazione architettonica e urbanistica.
  1.6.  L'impostazione   della  didattica   e'  tale   da  assicurare
l'acquisizione  di capacita'  creative e  di professionalita'  legate
alla realta' operativa che si  deve presupporre in continuo divenire;
a  tal fine  sono ammessi  modelli pedagogici  innovativi e  comunque
equilibrati sotto il profilo umanistico e scientifico.
 2. (Accesso al corso di laurea).
  2.1.  L'iscrizione  al corso  di  laurea  e' regolata  dalle  norme
vigenti in materia di accesso agli istituti universitari.
  2.2. Il numero  degli iscritti e' stabilito  annualmente dal senato
accademico, sentito il consiglio di  facolta', in base alle strutture
disponibili, alle esigenze  del mercato del lavoro  e secondo criteri
generali  fissati  dal  Ministero dell'universita'  e  della  ricerca
scientifica e tecnologica ai sensi  dell'art. 9, comma 4, della legge
n. 341/1990 e della direttiva comunitaria 384/85/CE.
  2.3.  Le  modalita'  delle   eventuali  prove  di  ammissione  sono
stabilite  dal  consiglio  di  corso  di  laurea  e  sottoposte  alla
approvazione del consiglio di facolta'.
  3. (Disposizioni specifiche riguardanti il corso di laurea).
  3.1.   Per  assicurare   una   idonea   assistenza  didattica   gli
insegnamenti progettuali devono essere frequentati  da non piu' di 60
allievi e quelli  applicativi da non piu' di 120  allievi; qualora il
numero  di  studenti  iscritti  in  corso  ecceda  tali  limiti  (con
tolleranza  fino  al  20%)  si dovranno  sdoppiare  gli  insegnamenti
interessati.
  3.2. Tutti gli insegnamenti sono specifici per il corso di laurea.
 4. (Ordinamento del corso di laurea).
  4.1. La durata del corso di laurea e' stabilita in cinque anni.
  4.2. L'attivita' didattica e' di 4280 ore (vedi tabella A), con una
tolleranza di 5%.
  4.3. L'attivita' didattica e' articolata in:
  lezioni, impartite  in ciascun insegnamento per  dare le conoscenze
formative di base e generali;
   esercitazioni applicative;
   esercitazioni progettuali;
  laboratori  progettuali, effettuati  sotto la  guida collegiale  di
piu' docenti, della medesima area disciplinare o di aree diverse, per
accrescere negli  allievi le  capacita' di analisi  e di  sintesi dei
molteplici    fattori    che   intervengono    nella    progettazione
architettonica e urbanistica;
  stages  o  tirocinii, finalizzati  a  porre  l'allievo in  contatto
diretto con  il mondo professionale  e con il  settore dell'industria
edilizia  secondo specifici  programmi predisposti  dal consiglio  di
corso di  laurea per ogni  anno accademico; l'attivita'  di tirocinio
dovra' essere svolta in Italia o  in un altro Paese della U.E. presso
facolta', studi professionali ed enti  pubblici o privati che operano
nel campo dell'architettura e/o dell'urbanistica.
  4.4. L'ordinamento  didattico e' formulato con  riferimento ad aree
disciplinari intese  come insiemi  di discipline raggruppate,  per le
quali e' definito il numero minimo  di ore di attivita' didattica, in
modo  da   raggiungere  definiti  obiettivi   didatticoformativi.  In
rapporto  ai  contenuti  didattici  e alle  finalita'  formative  che
caratterizzano  i  singoli insegnamenti  si  hanno  le seguenti  aree
disciplinari.
1. Area della storia dell'architettura e dell'arte.
  In quest'area disciplinare si  persegue l'obiettivo fondamentale di
acquisire, attraverso  un approccio sostanzialmente  "umanistico", il
metodo storicocritico  come supporto  indispensabile per  operare nel
campo  dell'architettura.  In   particolare  l'insegnamento  relativo
all'arte contemporanea tende a  dare quelle conoscenze necessarie per
la comprensione storica e la valutazione critica dell'opera d'arte.
  L'insegnamento  dell'estetica,  inoltre,   fornisce  uno  strumento
metodologico per la lettura, la comprensione critica e la valutazione
delle specifiche qualita' dell'opera architettonica, intesa nel senso
piu' ampio del termine.
  Le   discipline  riguardanti   la  storia   dell'architettura  sono
finalizzate  alla conoscenza  delle vicende  fondamentali che,  dalle
origini ad oggi,  hanno caratterizzato l'evoluzione dell'architettura
sotto l'aspetto sia  edilizio che urbanistico, in  rapporto al quadro
politico,  economico,  sociale e  culturale  delle  varie epoche;  in
particolare si affrontano i metodi e le tecniche di ricerca a livello
analitico e critico dell'opera  architettonica, considerata nella sua
realta' e nei suoi significati in relazione alle cause, ai programmi,
all'uso, agli aspetti costruttivi ed esaminata nel suo contesto anche
ai  fini dell'intervento  sull'edilizia preesistente  e sull'ambiente
urbano. L'insegnamento  della storia e' fondamentale  come formazione
culturale  propedeutica  all'attivita'   progettuale  sviluppata  con
continuita' nei cinque anni del corso di laurea.
2. Area della rappresentazione e del rilievo.
  Le discipline di questa area hanno l'obiettivo di formare capacita'
specifiche in ordine alla rappresentazione architettonica considerata
nella  sua  duplice  accezione   di  mezzo  conoscitivo  delle  leggi
geometriche  che regolano  la  struttura formale,  ma  anche di  atto
espressivo  e  di  comunicazione  visiva  dell'idea  progettuale.  Le
competenze acquisite  in questo campo costituiscono  pertanto la base
culturale  e   strumentale  indispensabile  tanto   all'attivita'  di
progettazione,  quanto  alle  operazioni  di  rilievo  e  di  analisi
interpretativa dell'architettura stessa.
  In particolare  gli insegnamenti relativi  al disegno e  al rilievo
dell'architettura  riguardano  le  basi   teoriche  e  le  conoscenze
pratiche necessarie al raggiungimento  della piena padronanza sia dei
metodi fondamentali di rappresentazione che delle principali tecniche
del   linguaggio  grafico   e  multimediali,   ai  fini   della  loro
applicazione al processo  progettuale in ogni sua fase,  da quella di
impostazione, a  quella di elaborazione e  approfondimento alle varie
scale,  a quella  di  definizione  esecutiva secondo  le  norme e  le
convenzioni  del  disegno  tecnico; trattano  delle  applicazioni  di
geometria    descrittiva,    fondamento     della    scienza    della
rappresentazione;  affrontano   infine  le  metodologie   di  rilievo
architettonico  e  urbano, di  tipo  diretto  e strumentale,  con  le
conseguenti tecniche di restituzione metrica, morfologica e tematica.
  L'insegnamento dell'informatica grafica,  specifico per gli allievi
del  corso  di laurea,  riguarda  le  basi  teoriche sui  sistemi  di
elaborazione   e  sui   linguaggi  di   programmazione,  nonche'   le
applicazioni relative alla progettazione architettonica e urbanistica
assistita dal calcolatore.
  Vengono inoltre  impartite le  conoscenze proprie  della topografia
classica  e della  fotogrammetria, in  rapporto all'operativita'  nel
campo architettonico e urbanistico.
3. Area della matematica e della fisica.
  L'area comprende gli insegnamenti  che riguardano specificamente la
teoria  e   gli  strumenti  propri  dell'analisi   matematica,  della
geometria e della fisica.
  L'offerta   didattica,  articolata   secondo  i   suddetti  settori
disciplinari,  persegue  nel  suo  complesso  una  duplice  finalita'
formativa;  in  termini  generali,  si propone  di  contribuire  alla
preparazione  culturale  per  quanto  attiene  all'apprendimento  del
metodo  scientifico e  sperimentale come  logica di  pensiero e  come
principio  di   rigore  nella  prassi  operativa;   in  termini  piu'
propriamente  applicativi, e'  indirizzata  a  fornire le  conoscenze
fisicomatematiche necessarie per risolvere  i vari problemi tecnici e
tecnologici che  si incontrano  nella progettazione  architettonica e
nel costruire.
4. Area economica, giuridica e sociologica.
  L'area comprende  le discipline  finalizzate alla  conoscenza delle
problematiche  di natura  economica  e sociale,  nonche' dei  vincoli
giuridici che concorrono a definire il contesto di riferimento in cui
si volge  l'esercizio professionale,  l'attuazione e la  gestione nel
campo dell'architettura e dell'urbanistica.
  Gli aspetti economici sono affrontati  approfondendo i principi e i
metodi  estimativi,   con  particolare  riguardo  alle   tecniche  di
valutazione qualitativa  e di stima  dei costi delle  opere edilizie,
degli interventi urbanistici e infrastrutturali urbani.
  Gli  aspetti  giuridici  riguardano le  conoscenze  dei  principali
soggetti, tipi  di obbligazione e  norme legislative che  regolano la
realizzazione  delle   opere  pubbliche   e  private   e  l'attivita'
urbanistica.
  Gli aspetti sociali riguardano quelli impliciti nella progettazione
architettonica e  urbana per soddisfare le  esigenze dell'individuo e
della collettivita', in rapporto  alla caratterizzazione del contesto
insediativo e umano in cui si opera.
5. Area della progettazione architettonica e del restauro.
  Le  discipline  di questa  area  sono  rivolte alla  formazione  di
competenze  specifiche in  merito alla  progettazione architettonica,
compresi  il restauro  e  la ristrutturazione  edilizia, secondo  una
impostazione didattica  che concepisce  la progettazione  stessa come
sintesi tra gli aspetti formali, funzionali e tecnicocostruttivi.
  Gli insegnamenti sono impostati  in modo da assicurare l'equilibrio
tra "teoria" e "pratica": da un lato vengono approfonditi i principi,
i metodi e  gli strumenti che presiedono al progetto,  visti sotto il
profilo storicocritico e rapportati  alle tendenze piu' significative
della   ricerca   architettonica  contemporanea;   dall'altro   viene
sviluppata   un'ampia   attivita'  di   sperimentazione   pregettuale
nell'ambito delle esercitazioni.
  L'obiettivo  fondamentale e'  di  garantire le  condizioni per  una
preparazione culturale e una  capacita' operativa pienamente adeguate
alla complessita' dei contenuti  propria del progetto di architettura
ed e'  perseguito tramite una  offerta didattica articolata  che, con
approcci  diversificati  secondo   le  varie  discipline  convergenti
nell'area, conduce  gradualmente alla  piena padronanza  del processo
progettuale in ogni  sua fase, da quella di  ideazione e impostazione
generale,  a  quella  di  sviluppo esecutivo  e  di  definizione  del
dettaglio.
  In  particolare   gli  insegnamenti  relativi   alla  progettazione
architettonica  approfondiscono,  sia   a  livello  metodologico  che
applicativo i  principi fondamentali della progettazione  stessa come
processo di sintesi  tra forma, funzione e costruzione:  i criteri di
configurazione,  conformazione  e   distribuzione  degli  spazi  come
coerente risposta  alle esigenze  dell'uomo; i  caratteri tipologici,
morfologici e  linguistici dell'organismo architettonico,  anche alla
luce delle loro motivazioni storiche;  le correlazioni tra l'opera di
architettura e  il contesto  di appartenenza,  inteso nel  senso piu'
ampio del termine: la fattibilita'  costruttiva dell'opera e il ruolo
della tecnica  nella sintesi progettuale, attraverso  lo studio degli
elementi  costruttivi  e di  fabbrica,  nonche'  dei procedimenti  di
realizzazione,  visti  nella  loro  coerenza sia  con  la  concezione
formale che con il programma funzionale del progetto di architettura.
  Le discipline  relative al restauro  sono indirizzate a  fornire le
conoscenze necessarie per operare con piena competenza storicotecnica
nel campo della  tutela e del recupero  del patrimonio architettonico
esistente.   Riguardano   in   particolare:  i   fondamenti   teorici
dell'azione di tutela, visti anche  nella loro evoluzione storica; le
tecniche  di indagine  archivistica  per  la comprensione  dell'opera
sotto il profilo storico, formale e costruttivo; i metodi di indagine
diretta e indiretta per la diagnosi dei fenomeni di degrado; i metodi
di intervento  conservativo, nonche'  quelli relativi al  progetto di
ristrutturazione e di risanamento.
6. Area dell'urbanistica.
  L'area comprende gli insegnamenti finalizzati alla conoscenza delle
problematiche  specifiche  e   interdisciplinari  che  riguardano  il
progetto della citta' e all'acquisizione dei metodi e degli strumenti
per la redazione dei piani alle varie scale.
  Gli  insegnamenti   del  settore   urbanistico  sono   volti:  alla
conoscenza teorica  e pratica  delle varie  tipologie di  piano; alla
comprensione   del   ruolo  che   queste   hanno   nel  processo   di
trasformazione degli  insediamenti, analizzandone  anche l'evoluzione
storica; alla  acquisizione di capacita' progettuali  dei piani sotto
il  profilo  formale,  funzionale  e  socioeconomico,  dotandoli  dei
relativi  riferimenti  normativi;  alla progettazione  di  interventi
specifici a scala  urbana, di nuovo impianto o  di recupero, compresa
la valutazione dei problemi attuativi e di impatto ambientale.
  7. Area della produzione edilizia e delle tecnologie edilizie.
  L'area comprende  gli insegnamenti che, con  contenuti disciplinari
articolati, concorrono nell'insieme a fornire le conoscenze di base e
specialistiche   in   merito   agli   aspetti   tecnologici   proprii
dell'architettura e dell'urbanistica.
  L'offerta didattica approfondisce i seguenti aspetti specifici:
  tecnologia  di   produzione  e  lavorazione  dei   materiali:  loro
caratteristiche chimicofisiche e di attitudine ai diversi impieghi;
  tecnologia dei  componenti edilizi, studiati sotto  i profili della
loro progettazione, produzione con  metodi industriali o artigianali,
caratteristiche prestazionali e di  qualita', attitudine a integrarsi
in sistemi costruttivi complessi;
  i principi teorici e le  modalita' applicative della fisica tecnica
e dell'impiantistica, finalizzati al controllo ambientale degli spazi
architettonici   nei  loro   aspetti  igrotermici,   illuminotecnici,
elettrotecnici e acustici;
  le  tecniche di  progettazione  e organizzazione  del cantiere,  la
progettazione e la gestioni delle fasi e dei cicli di lavorazione, le
tecniche di esecuzione dei sottosistemi tecnologici;
  le caratteristiche  morfologiche e le tecnologie  costruttive delle
infrastrutture, sia  idrauliche che stradali, relative  alle opere di
urbanizzazione primaria.
  La finalita'  metodologica generale  che accomuna  gli insegnamenti
dell'area  e' sviluppare  le capacita'  di integrazione,  nell'ambito
della sintesi progettuale, tra  le suddette conoscenze specialistiche
e le scelte architettoniche e urbanistiche.
  8. Area della progettazione e delle tecnologie delle strutture.
  L'insegnamento   delle   discipline    dell'area   e'   finalizzato
all'acquisizione  delle  conoscenze  relative alla  comprensione  del
comportamento  dei materiali  naturali  e artificiali  e dei  sistemi
strutturali  volti   a  garantire   la  stabilita'  delle   opere  di
architettura.
  Sono oggetto di specifico studio:
   le conoscenze inerenti la meccanica dei solidi;
  le condizioni di  stabilita' o di dissesto statico  di fabbricati e
altri manufatti;
  le modalita' e i comportamenti delle varie tipologie strutturali;
  i  metodi di  progettazione  e dimensionamento  delle strutture  di
nuova costruzione secondo le specifiche caratteristiche dei materiali
impiegati (murature, cemento armato, acciaio, legno);
  i  metodi  di  consolidamento  e la  ristrutturazione  statica  dei
fabbricati;
  le basi teoriche  e sperimentali relative alle  opere di fondazione
in rapporto alla capacita' di resistenza dei terreni.
  L'integrazione  delle conoscenze  specifiche  dell'area nella  piu'
generale   sintesi   progettuale   avverra'   attraverso   laboratori
progettuali a carattere interdisciplinare coordinati con l'area della
progettazione architettonica e del restauro.
  4.5. Il monte ore destinato alle aree 1 (storia dell'architettura e
dell'arte),   2  (rappresentazione   e  rilievo),   5  (progettazione
architettonica  e  restauro)  e  6  (urbanistica),  ivi  compreso  il
laboratorio progettuale  per le tesi  di laurea  (di 300 ore),  e' di
2720 ore, pari al 64% delle ore complessive del corso.
  4.6. L'ordinamento didattico e' ripartito in:
  insegnamenti e  laboratori obbligatori, per  un totale di  3740 ore
(27 esami  piu' i  relativi laboratori progettuali),  attribuite alle
aree disciplinari in accordo con l'allegata tabella B;
  insegnamenti e  laboratori di  orientamento per  la tesi  di laurea
comprendenti 240 ore di insegnamento (28 e 29 esame) e un laboratorio
progettuale di 300  ore, per consentire agli allievi,  in accordo con
l'allegata tabella C, tre orientamenti opzionali;
  stages  o tirocinii,  che  all'inizio di  ogni  anno accademico  il
consiglio di  corso di laurea  potra' programmare, per un  massimo di
200 ore,  in base alle  possibilita' di collaborazione  con facolta',
studi professionali ed enti pubblici  o privati che operano nel campo
dell'architettura e/o dell'urbanistica.
  4.7 L'ordinamento didattico e' organizzato in:
  < ?tpprev=1> insegnamenti  di base monodisciplinari, pari  a 80 ore
di insegnamento (60 ore di lezioni e 20 ore di esercitazioni);
  insegnamenti  di base  integrati, (massimo  tre moduli  coordinati,
nessuno dei quali inferiore a 40 ore, impartiti anche da piu' docenti
che faranno parte  della stessa commissione di esame),  per un totale
di 120 ore per insegnamento, comprensive di lezioni ed esercitazioni;
  insegnamenti  applicativi  monodisciplinari,  pari  a  120  ore  di
insegnamento (60 ore di lezioni e 60 ore di esercitazioni);
  insegnamenti applicativi integrati  (massimo tre moduli coordinati,
nessuno dei quali inferiore a 40 ore, impartiti anche da piu' docenti
che faranno parte  della stessa commissione di esame),  per un totale
di 120 ore per insegnamento, comprensive di lezioni ed esercitazioni;
  insegnamenti  progettuali, monodisciplinari,  pari  a  120 ore  per
insegnamento,  comprensive  di  60  ore   di  lezione  e  60  ore  di
esercitazioni progettuali coordinate con i laboratori progettuali;
  laboratori progettuali  pari a  60 ore, gestiti  dagli insegnamenti
progettuali monodisciplinari  in modo  autonomo o integrati  tra loro
per anno di corso su parere del consiglio di corso di laurea;
  insegnamenti storicocritici,  monodisciplinari o integrati,  pari a
120 ore per insegnamento (massimo  due moduli coordinati, nessuno dei
quali inferiore a 40 ore).
  4.8.  I programmi  degli insegnamenti  e dei  laboratori di  cui al
punto  4.7. devono  essere formulati  in base  ai contenuti  indicati
nell'allegata  tabella D  e  pubblicati ogni  anno sull'ordine  degli
studi della facolta'.
  4.9. Gli esiti dell'attivita'  svolta dallo studente sono accertati
attraverso esami di profitto che complessivamente devono essere 29.
  4.10. Per essere ammesso a  sostenere l'esame di laurea lo studente
deve  avere  sostenuto con  esito  positivo  gli esami  previsti  dal
proprio  piano  di studi  e  partecipato  regolarmente ai  laboratori
progettuali e agli eventuali stages o tirocinii.
  4.11. La  tesi di  laurea riguarda  temi inerenti  la progettazione
architettonica e/o  urbanistica ed e' didatticamente  assistita da un
laboratorio progettuale di 300 ore (vedi tabella C).
  4.12. Durante  il primo  triennio del corso  di laurea  lo studente
dovra'  dimostrare,  attraverso  specifiche prove  di  idoneita',  la
conoscenza pratica e la comprensione  di almeno una lingua straniera.
Le  modalita' dell'accertamento  saranno  definite  dal consiglio  di
corso di laurea.
 5. (Frequenza e assistenza nei laboratori progettuali).
  5.1.  La  frequenza ai  laboratori  progettuali  e' obbligatoria  e
dovra'  essere attestata  per ogni  allievo  entro il  31 ottobre  di
ciascun anno  accademico; l'attestato esenta dal  dover rifrequentare
il laboratorio, qualora l'allievo abbia svolto le elaborazioni minime
stabilite dal  consiglio di corso di  laurea o si ritenga  che sia in
grado  di espletarle  entro  sei mesi  dalla  scadenza ufficiale.  La
frequenza non potra' essere  inferiore all'80% delle ore prestabilite
in orario.
  5.2. Per assicurare una  idonea assistenza didattica, esercitazioni
e  laboratori  progettuali  devono  essere  organizzati  in  modo  da
garantire  il   controllo  individuale   dell'attivita'  progettuale.
Pertanto l'assistenza alle esercitazioni  e ai laboratori progettuali
deve essere effettuata per gruppi di allievi non superiori a 20.
  5.3. Per rendere la prescrizione  del comma precedente, la facolta'
potra'  ricorrere   alla  collaborazione  di   liberi  professionisti
qualificati,  di esperti  appartenenti alla  pubblica amministrazione
(comandati o con specifica autorizzazione), di dottori di ricerca (da
impegnare con contratto a termine  o mediante borse biennali). A tale
scopo  potranno  essere  stipulati  contratti di  diritto  privato  e
convenzioni con enti pubblici e privati, industrie o imprese.
  5.4. Per svolgere l'attivita' di  laboratorio dovra' essere messo a
disposizione degli allievi materiale  didattico sia per consultazione
(pubblicazioni,  riviste, audiovisivi,  ecc.),  sia per  elaborazione
(computer, attrezzature per il disegno e la modellistica, ecc.).
  5.5. L'attivita' degli studenti  in ciascun laboratorio progettuale
o  applicativo  sara'  verificata,  in  base  a  modalita'  stabilite
all'inizio di ogni anno accademico  dal consiglio di corso di laurea,
nell'ambito dell'esame relativo all'insegnamento a cui e' affidata la
gestione del laboratorio stesso.
 6. (Visite di istruzione e stages).
  4.1. Per il completamento formativo degli allievi:
  a)  si  effettueranno,   nell'ambito  delle  esercitazioni,  visite
guidate  da docenti  ed  esperti riguardanti  opere significative  di
architettura  e/o  di  urbanistica,  musei,  cantieri  ed  industrie,
secondo un  programma predisposto  dal consiglio  di corso  di laurea
all'inizio di ogni anno accademico.
  b) in base alle risorse disponibili e a un programma coordinato del
consiglio di corso di laurea,  si effettueranno viaggi di istruzione,
in  Italia e/o  in altri  Paesi, a  cui potranno  partecipare allievi
degli anni di corso dal 2 al 5 .
 7. (Esami all'estero).
  4.1. Ai  sensi della normativa  vigente e' data la  possibilita' di
svolgere  esami  all'estero.  in particolare  nell'U.E.,  secondo  un
regolamento redatto dal consiglio di corso di laurea.
 8. (Abbreviazione di corso per laureati in architettura).
  4.1.  I laureati  in architettura  che hanno  sostenuto l'esame  di
laurea  dopo  l'entrata  in  vigore  del  presente  decreto  potranno
acquisire il titolo di dottore ingegnere edile - architetto dopo aver
seguito  un corso  di laureaabbreviato;  gli esami  da sostenere,  in
numero non superiore a quattro,  saranno determinati dal consiglio di
corso di laurea  sulla base del curriculum del  candidato, che dovra'
svolgere  la  propria tesi  di  laurea  su argomenti  riguardanti  la
progettazione   integrale,  frequentando   il  relativo   laboratorio
progettuale di 300 ore.
 9. (Ammissioni, passaggi e norme transitorie).
  9.1. Il consiglio di facolta', su  parere del consiglio di corso di
laurea, redigera' un regolamento in merito.